Per RITENZIONE URINARIA O ISCURIA (dal greco Ischö rintengo, fermo + Oyron urina = “trattenere urina”), si intende la presenza di urina nella vescica, come conseguenza dell’incapacità della stessa di svuotarsi. La ritenzione urinaria può essere incompleta, quando rimane un residuo di urina in vescica al termine della minzione, oppure completa, e in tal caso può insorgere in modo brusco o essere l’esito di una precedente ritenzione urinaria incompleta.
Epidemiologia
La ritenzione urinaria è più frequente nel sesso maschile rispetto al femminile. All’età di 60 anni un maschio, con una aspettativa di vita di almeno 20 anni, ha circa il 23% di probabilità di andare incontro ad un episodio di ritenzione acuta d’urina. Le probabilità aumentano con l’aumentare dell’età. La maggior parte degli episodi di ritenzione sono correlati ad interventi chirurgici in anestesia generale ed alla storia naturale della ipertrofia benigna prostatica.
Sintomi
In generale, in presenza di ritenzione urinaria, la vescica è maggiormente soggetta ad infezioni causate dal ristagno dell’urina. La forma cronica di ritenzione urinaria si manifesta in modo graduale e progressivo, con disturbi della minzione di lunga durata (mesi o anni).
Si manifesta, inoltre, con un aumento della frequenza minzionale, specialmente notturna, minzione dolorosa, difficoltà nell’iniziare la minzione, tempi di attesa minzionale prolungati, minzione in più tempi, getto minzionale debole. La sintomatologia dolorosa che caratterizza la forma acuta è solitamente assente in quella cronica, ma le cause sono pressoché le stesse in entrambe le forme.
Trascurare i sintomi e ritardare le cure può sfociare anche in una seria alterazione della funzione renale.
Il termine “iscuria paradossa” viene utilizzato per definire una ritenzione di urina, con emissione di gocce di urina causata da una vescica troppo distesa. È un reperto classico dell’ipertrofia prostatica.
Classificazione
La ritenzione urinaria in base alle cause può essere così classificata:
- Ritenzione ostruttiva: è causata da ostacoli nel passaggio dell’urina, come ad esempio un ingrossamento prostatico, un restringimento dell’uretra, la presenza di calcoli che occludono parzialmente l’uretra.
- Ritenzione non ostruttiva: tale patologia può insorgere in seguito a svariate cause: l’iperreflessia detrusoriale con perdita della normale coordinazione tra detrusore e apparato sfinterico può sfociare in ritenzione urinaria dovuta a dissinergia vescico-sfinterica; la disfunzione a livello della conduzione degli stimoli nervosi dalla vescica al cervello può comportare eccessivo riempimento della vescica senza ricevere lo stimolo allo svuotamento (areflessia detrusoriale); l’incapacità di distendere il pavimento pelvico può anch’essa dare origine a ritenzione urinaria di origine funzionale.
Altre cause
Altre cause sono collegabili alla perdita di tono muscolare della vescica, oppure ad altri fattori come:
- Eventi traumatici
- Stenosi del collo vescicale
- Indotta da alcune tipologie di farmaci rilassanti del muscolo detrusore della vescica